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Nota di Mauro Fuso Segretario Generale della Cgil di Firenze

Si svolgerà domenica 2 dicembre il referendum consultivo sul termovalorizzatore  a Case Passerini.

E’ un’occasione di partecipazione democratica alle scelte politiche. Sono scelte che riguardano la vita dei cittadini, la loro condizione concreta di tutti i giorni.

Purtroppo questa occasione è fonte di ambiguità: a cosa serve oggi questa consultazione?

Se dovessero prevalere i contrari quali sono le ipotesi alternative in campo?

Il Piano provinciale dei rifiuti, il Coordinamento del Governo Regionale, le valutazioni di impatto ambientale e sanitario sono  tutti atti pubblici di cui dovremmo, in quel caso,  dimenticarne  l’esistenza.

La democrazia ha bisogno di processi regolati, certi, esigibili, e di scelte conseguenti.

I salti, le forzature, le paure indotte cambiano o ammazzano addirittura la democrazia, che rimane invece uno dei grandi valori di cui ha  bisogno la cosa pubblica e quindi la politica.

Questo  referendum arriva fuori tempo massimo.

Purtroppo in campo ci sono due quesiti che dovrebbero interrogare i cittadini di Campi Bisenzio su scelte che riguardano un’area ben più vasta. Questi sono i limiti del referendum, ma quando arriva  il tempo delle scelte non è possibile girarsi da un’altra parte, le scelte vanno fatte.  Allora provo a mettere in fila le premesse per una scelta: la chiusura fra un anno della discarica di Case Passerini, i rifiuti che andranno sicuramente oltre provincia con aumento di costi e traffico di mezzi, il termovalorizzatore che non è ancora in fase di progetto, anni complicati davanti a noi mentre  produciamo sempre più rifiuti.

Rovesciamo con forza un diffuso senso di frustrazione: riduciamo la quantità di rifiuti, riusiamo e recuperiamo materia e energia, diamo la parola agli enti pubblici  e alle loro valutazioni tecniche e scientifiche, manteniamo fermo il principio di precauzione attraverso la gestione e il controllo pubblico del ciclo integrato dei rifiuti compresi gli impianti finali, si pongano in atto tutte le azioni anti-inquinamento per il territorio della Piana fiorentina così fortemente antropizzato.

Il problema non è se  farlo il termovalorizzatore, ma come farlo: su questo terreno c’è la risposta alla sfiducia di tanti cittadini.

Sono queste le premesse necessarie  ai due Si al referendum; ci vogliono  due Si,  potremmo  dire, non per nascondere la polvere sotto il tappeto, ma per scuoterlo  forte e pretendere scelte  coerenti , rigorose e rispettose della salute di tutti, anche delle migliaia di lavoratori che ogni giorno arrivano nei Comuni della Piana.

 

Mauro Fuso Segretario Generale CGIL Firenze

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Inceneritore, 2 giorni al voto

Pro Mauro Fuso, segretario della Camera del Lavoro di Firenze (Cgil): "Il referendum sarebbe servito prima, invitiamo a votare sì".

da City del 30/11/2007

Tre buoni motivi per essere favorevoli all'inceneritore.
Primo: tra un anno la discarica di Case Passerini sarà stracolma e se non si comincia a costruire l'inceneritore i rifiuti si smaltiranno sempre altrove: si pagherà di più per il trasporto, con prevedibile aumento della Tia (tariffa sullo smaltimento dei rifiuti).

Secondo: nessun impianto è a inquinamento zero e il termovalorizzatore è una soluzione accettabile. 

Terzo: la gestione dell'impianto, che deve essere pubblica, per quanto riguarda tutto il ciclo dei rifiuti: dallo spazzamento alla raccolta alla bruciatura. E poi la mancata costruzione dell'inceneritore vanificherebbe anni di atti pubblici dalla Vis (Valutazione di impatto sanitario) e dalla Via (Valutazione di impatto ambientale).

Il referendum di Campi è giusto?
È uno strumento democratico che rispettiamo e, siccome c'è, invitiamo a votare due "sì". Ma il referendum è fuori tempo massimo. Andava fatto anni fa, ora è tardi. E inoltre pecca di parzialità

Cosa significa?
Il primo quesito chiede un giudizio sulla termovalorizzazione in quanto tale. Ma quello è il punto finale sul ciclo dei rifuti. Andava chiesto, ad esempio: siete disposti a cambiare abitudini di vita, fare più raccolta differenziata ecc... Il secondo quesito è parziale anch'esso perché chiede ai campigiani se va bene la sede di Case Passerini, che però è nel territorio di Sesto. E non tiene conto del fatto che Case Passerini è stata scelta dopo attente valutazioni, non per far torto a qualcuno.

La Piana di Firenze è già molto inquinata. Il termovalorizzatore aggiungerà veleni...
Il termovalorizzatore avrà emissioni e per questo è doveroso che il futuro impianto sia realizzato al meglio e che ci sia un costante monitoraggio a tutela della salute di tutti. d.c

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COMUNICATO STAMPA

A PROPOSITO DI TERMOVALORIZZATORE…

In occasione del referendum sul termovalorizzatore che si svolgerà domenica prossima, la FP CGIL Quadrifoglio spa ribadisce l’assoluta urgenza di tradurre, finalmente in atti concreti, le scelte per atti attuare il Piano Provinciale di Smaltimento.

I cittadini hanno eletto le attuali Amministrazioni consapevoli dei programmi e delle scelte anche in materia di rifiuti, è quindi naturale che alle dichiarazioni preelettorali debbano seguire atti concreti tesi alla soluzione del problema rifiuti dell’area fiorentina. Questa, a nostro avviso, è la Democrazia, non altro.

E’ ormai imminente la chiusura della discarica di Case Passerini che, ad oggi, rappresenta l’unica opportunità. Non è quindi difficile ritrovarsi, a breve, di fronte ad una crisi che provocherà il blocco della raccolta dei rifiuti che resteranno per le strade delle nostre città. Tutto ciò andrà ad esclusivo beneficio di chi specula sui rifiuti e dei proprietari degli impianti che, come già accade, utilizzeranno la crisi per “tirare su” il prezzo dello smaltimento. Ed è quindi fin troppo facile dedurre chi dovrà sopportare disagi e dovrà poi pagare per tornare ad una “parvenza di normalità”.

La FP CGIL Quadrifoglio spa , da tempo, chiede alle Amministrazioni Locali soluzioni credibili, vincolanti sotto il profilo del controllo pubblico, della salute dei cittadini, dei lavoratori addetti e dell’ambiente.

Queste soluzioni non si ritrovano, purtroppo, negli slogan, nelle soluzioni estemporanee di chi ha paura degli impianti di smaltimento ma, a quanto pare, vive in perfetta simbiosi con le emissioni dei gas di scarico delle auto, dei camion, delle vecchie caldaie, dei condizionatori.

Lo smaltimento dei rifiuti è un processo molto elaborato che non può essere affrontato con parole d’ordine, sicuramente di effetto, ma spesso fuorvianti. Il processo di smaltimento dei rifiuti deve partire da una seria e credibile politica di riduzione dei rifiuti, da una seria e credibile organizzazione di raccolte differenziate, da attività serie e credibili di riciclo e riuso e con impianti finali. Questo processo deve essere affidato a soggetti di natura pubblica, gli unici in grado di garantire il rispetto dell’ambiente, della salute il controllo continuo sulle attività di smaltimento.

Per tutti questi motivi, invitiamo i cittadini a riflettere attentamente sulle conseguenze del continuo parlare senza agire che, ultimamente si sta perpetrando nel nostro territorio quando si parla di rifiuti e non solo.

 FP CGIL Quadrifoglio spa

Inviato a cura dell’Ufficio Comunicazione Centro Servizi Borgo dei Greci David Buttitta

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Smaltimento rifiuti: troppi ritardi nella realizzazione del termovalorizzatore
A proposito delle dichiarazioni di A. Chini, viceSindaco di Campi Bisenzio 

La posizione di CGIL, CISL e UIL di Firenze in materia di smaltimento dei rifiuti è nota a tutti ed è la stessa da molti anni a questa parte.

Siamo favorevoli ad un ciclo integrato dei rifiuti che preveda una raccolta differenziata sempre più spinta e ad un sistema di smaltimento ultimo che preveda la termovalorizzazione, così come previsto dalle norme di legge.

Questo abbiamo sempre sostenuto in ogni consesso, amichevole o meno.

Piuttosto sulla vicenda del termovalorizzatore di Case Passerini si stanno scontando ritardi nelle decisioni ed errori nel rapporto con i cittadini che sono ascrivibili esclusivamente al mondo della politica.

Suonano male le reprimende che provengono da chi ha più di qualche cosa di cui rimproverarsi.

CGIL, CISL e UIL di Firenze ribadiscono la loro posizione e fanno presente la forte preoccupazione sui ritardi nella realizzazione del termovalorizzatore che potrebbero avere un effetto devastante sull'aumento dei costi di smaltimento nei prossimi anni, rischiando di far pagare molto di più la TIA ai cittadini.

Da parte nostra non ci sarà alcuna copertura o accondiscendenza rispetto a comportamenti o a mancate decisioni che rischiano di costare molti soldi a lavoratori, pensionati e cittadini tutti dell'area fiorentina.

I sindacati sono sempre stati coerenti e hanno sempre sottolineato in questi anni la necessità di procedere nella scelta del ciclo integrale dei rifiuti attraverso l’informazione e la partecipazione dei cittadini, il controllo tecnico, sanitario e ambientale in tutte le fasi di progettazione/costruzione/avviamento degli impianti necessari allo smaltimento finale.

Questo ci pare il modo corretto e la strada da seguire nell’affrontare il problema rifiuti.

CGIL, CISL e UIL di Firenze lo hanno sempre detto con chiarezza anche nei momenti in cui l’Amministrazione di Campi Bisenzio mandava segnali fortemente contraddittori.

CGIL – CISL – UIL Firenze

Firenze 13/11/2007

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Chini esclude stadi, concerti o centri commerciali
'L' inceneritore ipoteca il futuro di Osmannoro 2000'

 'Che fine hanno fatto sindacati e categorie economiche? E le promesse fatte?' 
Il vicesindaco di Campi si prepara al referendum del 2 dicembre. Previsti due quesiti
MASSIMO VANNI su la Repubblica 13/11/2007


«Sindacati e categorie economiche, chi li ha visti?» Il vicesindaco Adriano Chini apre così la campagna referendaria che il prossimo 2 dicembre chiamerà 33mila campigiani, 16enni compresi, a dire sì o no all' inceneritore di Case Passerini. Con una domanda che assomiglia ad un' accusa: «Negli anni scorsi sindacati e categorie hanno chiesto più volte alla politica di decidere, di fare in fretta. Ma forse è più facile parlare di inceneritore nel salone di Palazzo Vecchio che non venire a Campi: perché Cna, Confartigianato, Confesercenti, Confcommercio, Cgil, Cisl e Uil non promuovono un confronto, perché non assumono posizioni?», chiede pubblicamente Chini. Con un' avvertenza: «Se ci sarà l' inceneritore, Case Passerini non dovrà ospitare altri attrattori di traffico». Ovvero, nessuno pensi a nuovi stadi, aree concerti o centri commerciali ad Osmannoro 2000, i terreni di proprietà del gruppo Fratini. 

Non ci sarà bisogno di tessera elettorale, il 2 dicembre a Campi: basterà un documento e la firma sul registro. Il Comune allestirà 29 seggi, dalle 8 alle 20. E i campigiani avranno una scheda con due quesiti. Il primo «teorico» proposto dal Comune: «Ritenete che l' inceneritore con recupero d' energia sia utile per lo smaltimento dei rifiuti?» Il secondo formulato dai comitati: «Volete voi un termovalorizzatore/inceneritore a Case Passerini?» 

Due domande per due no, dicono Forza Italia, An, Udc, Rifondazione, Verdi e Comunisti. 

Due domande per due sì, ribattono Pd e Sdi. «Non è uno scherzo, si tratta di un referendum consultivo ma comunque vada il voto di Campi fra scuola, sarà un precedente. 

E visto che alcuni fa categorie e sindacati si ritrovarono proprio a Palazzo Vecchio per ascoltare la relazione dell' allora presidente di Confindustria Ginolo Ginori Conti e chiedere di andare avanti sull' inceneritore, pongo un problema politico. Non è che mi sento solo, ma è una questione di coerenza e di etica», dice il vicesindaco che a primavera sarà anche candidato sindaco e che ha già più volte detto di essere favorevole all' inceneritore. Una ramanzina che vale anche per le forze politiche: «Qual è la posizione di Forza Italia quella di Campi o di Paolo Marcheschi e Roberto Tortoli? E quale quella dei comunisti, quella di Campi o dell' assessore Paolo Coggiola e del segretario Riccardo Gabellini?», insinua Chini. Ma non è solo questione di silenzi. 

E' anche questione di cose non fatte, secondo il vicesindaco: «Nell' agosto 2005 Provincia, Ato, Comune di Sesto e Comune di Firenze firmarono un protocollo che prevedeva una serie di opere per Campi, ma ad oggi niente è stato fatto, nessuna scadenza è stata rispettata». C' è una questione di coerenza «tra quello che si dice e quello che si fa», dice Chini. Proponendo di marciare adesso almeno su due punti: la nuova strada di accesso a Campi (prolungando la circonvallazione sud) e l' abbattimento del rudere del vecchio inceneritore di San Donnino, chiuso nel lontano 1986. Occhio però: «Abbiamo scelto Case Passerini perché la Valutazione d' impatto sanitario lo ha indicato come più idoneo rispetto ad Osmannoro 2000. Lo stesso documento dice però che, una volta fatto l' inceneritore, a Case Passerini non si deve fare altro». E aggiungere centri del tempo libero o commerciali sui terreni di Osmannoro 2000, di proprietà del gruppo Fratini, sarebbe come «appesantire» un' area già satura. Per l' impianto di Case Passerini, invece, Chini ha proposto e ottenuto che l' inceneritore non sia solo un forno: verrà lanciato un concorso internazionale per la progettazione architettonica

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